Smart Safe & Green

Pacchetto copertura

di Smart&Safe&Green Research Team

Nello sviluppare il pacchetto destinato alle coperture si è partiti dalle seguenti considerazioni di base:

  • L’architetto che si trovi ad operare su edifici esistenti, nella maggior parte dei casi non è in grado di sapere con certezza se l’edificio sia effettivamente in grado di sopportare il peso aggiuntivo dato dalla presenza di 10-20 cm di spessore di substrato terroso (e ancor peggio di terra bagnata) o sufficientemente impermeabilizzato per isolare dall’umidità del terriccio il resto del fabbricato
  • le attuali norme in vigore nel campo dell’edilizia si focalizzano sul tema del risparmio edilizio e della sostenibilità ambientale dei fabbricati per avere un monitoraggio sempre più stretto dei livelli di efficientamento energetico conseguiti dalle ristrutturazioni in termini di costi benefici

Come è noto, sussiste l’obbligo anche per chi, ristrutturando casa, non stia eseguendo un progetto di riqualificazione energetica, di effettuare una comunicazione all’ENEA con il dettaglio delle prestazioni energetiche dei fabbricati oggetto di intervento per poter usufruire dei Bonus disponibili; chi invece provveda ad un’opera di riqualificazione energetica dei fabbricati, ha diritto ad una detrazione Irpef sino al 65% delle spese sostenute. Gli scenari futuri, infine puntano sempre più a legare le ristrutturazioni alla riqualificazione energetica degli edifici (il governo a gennaio 2019 ha proposto all’UE un obbligo di efficientamento energetico nel caso di ristrutturazione degli edifici)

Per tali motivi è apparso subito molto importante:

  • pensare ad una soluzione di rivestimento superleggera, facilmente ancorabile alle strutture esistenti, in grado di trattenere e gestire gli svantaggi operativi della presenza del substrato vegetazionale anche su involucri edilizi di scarsa o non nota qualità. Una superficie di rivestimento continua in copertura certamente riduce il rischio di infiltrazioni e degrado delle strutture sottostanti.
  • garantire adeguati livelli prestazionali del pacchetto di copertura.

A tale proposito gli studi effettuati hanno dimostrato che l’utilizzo di una copertura verde consente di ridurre la quantità di massa minima necessaria all’efficacia del pacchetto grazie ai seguenti meccanismi:

  • effetto di ombreggiamento dovuto alla presenza del fogliame, in conseguenza del quale la superficie del tetto riceve meno irraggiamento e pertanto raggiunge temperature meno elevate
  • sottrazione del calore legata all’attività metabolica delle piante durante la fotosintesi
  • diminuzione delle temperature legata all’evapotraspirazione
  • sottrazione di umidità ambientale assorbita dalle piante

Inoltre si è  pensato di realizzare un sistema di “tetto freddo” (ovvero copertura isolata e ventilata), il quale, rispetto ad un tradizionale “tetto caldo”, nella stratigrafia presenta uno spazio di ventilazione che migliora notevolmente l’isolamento termico della copertura; grazie alla ventilazione il vapore acqueo prodotto nell’abitazione viene espulso al di fuori del tetto, prevenendo in questo modo fenomeni di condensa; inoltre l’intercapedine naturale, agevola l’attivazione di “moti convettivi ascensionali”, che, nel periodo estivo, risultano estremamente vantaggiosi in quanto sottraggono gran parte del calore che altrimenti si trasmetterebbe agli strati sottostanti.

Si evidenzia che il progetto ha previsto la realizzazione di un dimostratore, attuato su fabbricati rurali con copertura in pannelli coibentati. Le sezioni illustrate in tale post sono pertanto legate alla specifica morfologia di tali coperture, ma il kit sviluppato ha validità generale, grazie alla versatilità della tecnica di realizzazione dell’elemento contenitore, brevettata, che consente di realizzare sezioni e profili diversi, senza dover ricorrere a investimenti e costi fissi di rilievo (ossia non serve realizzare stampi e forme ad hoc). Si rimanda al post dedicato per approfondimenti sul brevetto.

Il pacchetto di copertura sviluppato, schematizzato nell’immagine che segue, prevede la seguente stratigrafia:

  • vasche contenitore in vetroresina, realizzate con un brevetto proprietario nelle disponibilità del partner Med Marine s.r.l.
  • strato intermedio in lana di roccia come substrato assorbente
  • strato superiore colturale (con strato substrato terroso di 2-3cm)
  • accessori di chiusura e finitura

Si è voluto infatti procedere ad una semplificazione della stratigrafia, affidando più compiti a pochi strati.

I vassoi in vetroresina, poggiati direttamente sulla copertura, hanno funzione di accumulo e drenaggio, consentono il deflusso delle acque in eccesso e funzioni di ventilazione (tetto freddo), costituiscono al contempo un elemento portante autonomo e con capacità antiradice, grazie ad un maggiore spessore, rigidezza e resistenza strutturale dei materiali utilizzati (compositi).

Il substrato è stato quasi interamente sostituito da un elemento drenante e con capacità filtranti e di accumulo idrico, unitamente a caratteristiche di coibentazione termica: si tratta di materassini di lana di roccia in uno spessore di circa 50mm.

Lo strato superiore colturale per semplicità di montaggio in opera prevede, come opzione preferenziale, l’utilizzo di strati vegetativi precoltivati  per i quali si prevede la presenza di circa 3 cm di terriccio