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La Tillandsia Usneoides

di Smart&Safe&Green Research Team

Nei precedenti articoli abbiamo trattato il tema delle specie vegetali comunemente utilizzate nell’ambito della cosiddetta Architettura Verde, ossia quella tendenza progettuale ad integrare sistemi a verde nell’involucro dell’edificio, sia sulle coperture (c.d. tetti giardino), sia sulle facciate. Molteplici sono i vantaggi che tale integrazione tra verde e costruito consente di conseguire, sia a livello di prestazioni energetiche del singolo fabbricato, con conseguente diminuzione dei consumi di climatizzazione e riscaldamento, sia al livello di ambiente urbano, grazie alla capacità delle piante di ridurre i livelli di umidità ambientale, di filtrare le polveri sottili inquinanti, di riduzione dell’effetto “isola di calore”.

In questo articolo ci focalizzeremo sulle proprietà disinquinanti dell’aria e sull’applicabilità nell’architettura verde di una specie vegetale molto particolare, la Tillandsia Usneoides, una pianta epifita, ossia priva di radici, con caratteristiche peculiari estremamente interessanti anche ai fini architettonici.

Appartenente alla specie delle Bromeliacee, la Tillandsia è una specie originaria del Centro America che predilige climi molto umidi e caldi. Il genere della Tillandsia raccoglie circa 500 specie diverse, tutte epifite, cioè piante senza radici, che assorbono il nutrimento necessario tramite le foglie. Tali piante vivono generalmente sulle cime degli alberi o sulle rocce, ma è comune trovarle anche su pali e fili elettrici oltre che sulle antenne televisive. Molte piante presentano un  fusto centrale da cui si irradiano le foglie, altre consistono essenzialmente in ciuffi  fogliari di differente lunghezza, spessore e densità.

In particolare la “Tillandsia Usenoides”, nota anche come “Muschio Spagnolo”, si presenta come un groviglio di foglie allungate.

I fisiologi vegetali Schimper e Mez individuarono la chiave di lettura della vita aerea delle Tillandsie. Essi misero in risalto che, anziché con le radici, le Tillandsie assorbivano l’acqua e i sali tramite microscopici apparati presenti sulla superficie delle loro foglie, i tricomi (peli) assorbenti, che si aprono quando la pianta necessita di idratarsi e si richiudono sotto una certa soglia di umidità per impedire l’evaporazione di quanto accumulato; l’aspetto vellutato di queste piante è dovuto proprio ad essi. I tricomi dell’epidermide della Tillandsia hanno la duplice funzione di schermare i raggi solari e facilitare la captazione dell’acqua. Assieme all’umidità, i tricomi catturano anche il pulviscolo atmosferico che contiene sia le sostanze nutritive, sia agenti inquinanti. Nella foresta tropicale, ad esempio, l’azione dilavante dell’acqua piovana sulle foglie dell’albero ospite, trasporta fino alle Tillandsie le molecole organiche essudate insieme a particelle minerali depositatesi per il vento.

I tricomi assorbenti sono particolari peli pluricellulari che assumono forme leggermente diverse a seconda della specie di Tillandsia. In generale hanno un aspetto concentrico, il cui margine esterno può essere più simile a peli o a scaglie, e rimane sollevato in assenza di acqua (come nella foto sulla sinistra), conferendo alle piante un aspetto grigiastro. In presenza di acqua si abbassa rapidamente mettendo in mostra il colore reale, come si vede nell’ultima foto a destra, in cui le Tillandsia Usneoides di colore grigio sono asciutte, mentre quella verde è stata irrorata con acqua.

Proprio questa sua caratteristica rende questa specie di particolare interesse per l’architettura verde.

Infatti una importante particolarità di questa specie è la sua funzione di rilevatore e depuratore di agenti inquinanti e polveri sottili (in particolare idrocarburi policiclici aromatici).  

Uno studio del botanico Luigi Brighigna (Ateneo Fiorentino, 1999), ha confermato la capacità della pianta di assorbire, metabolizzare e dunque eliminare 0.2 mg di inquinanti per ogni kg di pianta, depurando fino a 50 mq d’aria circostante.

Si aggiunga che questa specie può vivere in piena luce solare diretta (predilige quindi un orientamento a sud-est), può sopportare il freddo invernale fino a diversi gradi sottozero e non necessita di manutenzione in quanto dalla crescita lenta e regolare.